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Il Parlamento europeo approva la nuova legge sul copyright

Il progetto di legge è in corso da più di tre anni ed è stato oggetto di numerose contraddizioni ed emendamenti.

16/04/19

Il 26 marzo il Parlamento europeo ha approvato una nuova legge sul copyright con 348 voti a favore e 248 contrari. Alcuni Paesi hanno votato contro, tra cui Italia, Svizzera e Finlandia, mentre Slovenia, Estonia e Belgio si sono astenuti.

L'Europa ha iniziato a lavorare alla creazione di nuove leggi sul diritto d'autore nel 2016, poiché la vecchia legge risaliva al 2001 e non era più in grado di soddisfare le esigenze create dalla diffusione di Internet e dalla crescita delle piattaforme di contenuti. Durante questo periodo di riflessione sono emerse molte contraddizioni, soprattutto per quanto riguarda l'impatto sulla produzione culturale in Europa. Le argomentazioni contro le nuove regole sostengono che la produzione di contenuti potrebbe essere influenzata negativamente, generando un impatto culturale ed economico nei Paesi del blocco europeo.

La nuova legge mette da una parte i produttori di contenuti, come giornali, editori, produttori e case discografiche, e dall'altra le piattaforme di distribuzione, come Google, Youtube, Facebook e altri. Attualmente i primi non hanno molto potere nelle trattative con le seconde, creando una lacuna che la nuova legge cerca di colmare permettendo alle aziende di far pagare la condivisione dei loro contenuti.

Un altro aspetto della legge che potrebbe influenzare i produttori di contenuti, in questo caso negativamente, è l'obbligo di monitorare i contenuti prima della loro pubblicazione. I Paesi contrari ritengono che ciò potrebbe ostacolare la monetizzazione e i guadagni finanziari di giornali, case di produzione ed etichette discografiche, che dipendono dall'istantaneità di Internet.

L'Italia, la Germania, la Polonia, la Finlandia, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e l'Estonia hanno rilasciato una dichiarazione al Parlamento il 15 aprile in cui si oppongono e giustificano la loro decisione. La nuova legge deve essere recepita e trasformata in legge nazionale dagli Stati membri dell'UE entro due anni.

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