La Galleria Cortona, presso la sede dell'Ambasciata del Brasile a Roma, sarà aperta al pubblico fino al 23 giugno con la mostra Ernesto Neto - Guardando il cielo, parte del programma del Festival della Cultura Brasiliana in Italia.
Un bellissimo e importante progetto per gli interni della Galleria Cortona di Palazzo Pamphilj, sede dell'Ambasciata del Brasile a Roma, è stato inaugurato ieri da Casa Fiat de Cultura: la mostra Ernesto Neto - Guardare il cielo. L'esposizione, che rimarrà aperta al pubblico fino al 23 giugno, fa parte del programma del Festival della Cultura e dell'Arte Brasiliana in Italia, organizzato da tre anni da Casa Fiat de Cultura e sponsorizzato da Fiat Automobiles.
Per il presidente della Casa Fiat de Cultura, José Eduardo de Lima Pereira, lo svolgimento del Festival della Cultura brasiliana in Italia è il consolidamento del sogno di uno scambio permanente di esperienze artistiche e culturali tra le nazioni: "La cultura può essere una, ma le manifestazioni sono diverse. Per questo è importante che tutti in Brasile e in Italia abbiano accesso al meglio di ciò che entrambi i Paesi producono culturalmente".
Curata da Emanuela Nobile Mino, la mostra Ernesto Neto - Guardare il cielo presenta al pubblico un intervento inedito di Ernesto Neto ispirato al grandioso affresco realizzato dal pittore italiano Pietro da Cortona (1596-1669) tra il 1651 e il 1654, che raffigura le storie di Enea, il mitico fondatore di Roma. L'affresco decora l'intera volta dell'edificio barocco progettato dall'architetto Francesco Borromini (1599-1667) ed è considerato il secondo più grande di Roma - il primo è la Cappella Sistina nei Musei Vaticani.
Sdraiato su uno degli 11 carrelli (sculture organiche mobili, progettate da Ernesto Neto, in forma di veicoli, realizzate in legno naturale e tessuto), i visitatori potranno muoversi liberamente nello spazio della galleria. Con l'ausilio di un binocolo, si potrà godere di una visione molto ravvicinata e particolare dei dettagli del dipinto e dei giochi illusionistici dell'opera pittorica che, annullando l'aspetto bidimensionale della volta, sfida i limiti dello spazio architettonico e della percezione, seguendo lo sguardo oltre e perdendosi nella profondità della prospettiva del cielo.
Attraverso l'espressione vitale del movimento e la liberazione dell'impulsività, l'installazione di Neto trasforma simultaneamente l'ambiente barocco della Galleria di Cortona in uno spazio atemporale volto all'interazione tra l'individuo e la comunità, tra il lessico del patrimonio storico-artistico del passato e il linguaggio dinamico dell'arte coniugato nel tempo presente.
Informazioni sull'artista
Ernesto Neto è nato a Rio de Janeiro nel 1964. Vive e lavora in città. Ha iniziato i suoi studi di arti visive negli anni '80, frequentando corsi di scultura con Jaime Sampaio e João Carlos Goldberg presso la Scuola di Arti Visive Parque Lage di Rio de Janeiro. Nello stesso periodo ha seguito corsi di intervento urbano e scultura con Cleber Machado e Roberto Moriconi presso il Museo d'Arte Moderna di Rio de Janeiro. La sua produzione si colloca tra la scultura e l'installazione e, negli anni Novanta, inizia a utilizzare calze di poliammide e altri materiali più flessibili e quotidiani. Nella seconda metà degli anni Novanta, nelle sue installazioni vengono utilizzati tubi a rete sottili e traslucidi riempiti di spezie di vari colori e aromi, come la curcuma o i chiodi di garofano in polvere. Alla fine degli anni Novanta, l'artista ha iniziato a creare "navi", strutture in tessuto trasparente e flessibile che possono essere penetrate dal pubblico. Nel 2007, a Parigi, ha realizzato l'intervento monumentale Il pensiero del Leviatanoal Panthéon. Le sue mostre personali includono Antropod (DrillHall, New York, 2009), Una scultura può essere qualsiasi cosa che si regga in piedi (Galleria Elba Benitez, Madrid, 2008), È la vita, lo spazio interiore (Galleria Artur Fidalgo, Rio de Janeiro, 2007), Citoplasma e organoidi - Progetto Breathing (Fondazione Eva Klabin, Rio de Janeiro, 2004), Il matrimonio: Lili, Neto, Lito e i folli (Museo d'Arte di Rio de Janeiro, 2001). Tra le mostre collettive Blooming Now! Arte contemporanea brasiliana (Toyota Municipal Museum of Art, 2008) e alla 49a Biennale di Venezia (2001). L'artista è anche uno dei direttori della galleria A Gentil Carioca di Rio de Janeiro, insieme a Laura Lima e Marcio Botner.
Informazioni sul Festival della cultura e dell'arte brasiliana
Dal 2011 la Casa Fiat de Cultura e l'Ambasciata del Brasile a Roma, con il patrocinio di Fiat Automobiles e il sostegno del Ministero della Cultura, portano nella capitale italiana il meglio dell'arte brasiliana, promuovendo così lo scambio culturale tra i due Paesi. Attraverso il Festival della Cultura Brasiliana in Italia, che si svolge a Palazzo Pamphilj, sede dell'Ambasciata del Brasile a Roma, vengono proposti spettacoli che spaziano dalla musica classica strumentale alla musica più popolare. designdalle arti visive alle arti dello spettacolo. Tra le attrazioni del 2011 e del 2012, Nelson Freire, Grupo Uakti, Irmãos Campana, Nicolas Krassik, Grupo Galpão, Toquinho, Yamandu Costa, l'artista Vik Muniz, il violoncellista Antonio Meneses e la pianista Maria João, il pianista Eduardo Monteiro, il clavicembalista Bruno Procópio, il baritono Paulo Szot e la mostra sull'architetto Paulo Mendes da Rocha. Nel 2013, il Festival ha aperto il suo programma con un concerto dell'organista e musicista Elisa Freixo e presenta le mostre di Ernesto Neto (dal 5 al 23 giugno) e del fotografo Massimo Listri (seconda metà).
Servizio
Ernesto Neto - Guardando il cielo
Data: dal 5 al 23 giugno (da mercoledì a venerdì, dalle 16.00 alle 19.00 / sabato, dalle 11.00 alle 18.00)
Sede: Palazzo Pamphilj (Galleria Cortona) - Piazza Navona, 14 - Roma
Richieste di informazioni: 06 68398456 / 254
Ingresso libero