Scoprite le peculiarità di queste prelibatezze italiane
29/01/19
Considerato un'eccellenza della gastronomia italiana e riconosciuto in tutto il mondo per il suo gusto e profumo particolare, il prosciutto crudo si divide in tre gruppi principali in base al suo sapore dolce, semi-dolce o salato. Il metodo di produzione, soprattutto la cucina regionale e il tipo di pane prodotto in alcune zone d'Italia, influiscono direttamente sul sapore finale di questa prelibatezza italiana.
Prosciutto crudo dolce - dal sapore dolce e raffinato, è ricavato dalle cosce di suini di peso compreso tra i 160 e i 180 kg, insaporite con una sorta di sfregamento salino e poi stagionate per almeno dodici mesi. I prosciutti dolci più famosi in Italia sono il San Daniele del Friuli Venezia Giulia e il Parma dell'Emilia Romagna.
Prosciutto crudo semidolce - Questo tipo di prosciutto si rivolge a diversi tipi di palati perché ha un sapore unico e particolare, come suggerisce la parola stessa, è una via di mezzo tra il dolce e il salato. Le principali aree di produzione di questo tipo di prosciutto sono le regioni Lazio, Toscana e Umbria, ognuna delle quali utilizza metodi di salatura diversi che conferiscono a ogni ricetta sapori regionali differenti.
Prosciutto crudo salato - Tipico delle zone del centro e del sud Italia, questo tipo di prosciutto richiede una maggiore quantità di sale a causa del clima più caldo. Il sapore della carne è più intenso grazie alla miscela di aromi presenti nelle tecniche di lavorazione. La stagionatura può durare fino a 18 mesi e tra i prosciutti salati più apprezzati ci sono il Toscano, il Norcia e il Montefeltro.